Oggi, giorno di apertura della mostra “Architectural Feelings”, riportiamo l’intervista dell’autrice Elsa Barbieri per exibart, vi aspettiamo
Architetture e monumenti famosi caratterizzati dalla sensibilità di Graziano Villa: “Architectural Feelings” è un progetto presentato e curato da Epipla, visitabile fino al 15 aprile
Inaugura oggi il progetto Architectural Feelings di Graziano Villa, a Milano, nello spazio di ricerca Epipla, che muove dal design d’interni per proseguire nella selezione e nel disegno dell’oggetto unico perché il mondo del progetto è pieno di sfumature.
Contenitore, fin dagli anni Novanta, delle passioni coltivate dall’architetto Annalisa Longa, nel 2020 Epipla accoglie l’architetto Giorgia Fossanova configurandosi come cuore di un nuovo concept di architettura, design, e arte, dove la passione per il design antico e moderno è affiancata all’approfondimento delle produzioni artistiche contemporanee, in un continuo dialogo.
Le opere fotografiche di Graziano Villa, in mostra da Epipla, presentano scene e punti di vista differenti di luoghi e monumenti conosciuti di città come Oslo, Parigi, New York e Milano. La mostra, come suggerisce il titolo, libera l’idea di sentimento in termini di espressioneche supporta e arricchisce il gesto della macchina fotografica e i suoi paesaggi architettonici.
«Se osserviamo l’antica tripartizione della pittura: Invenzione, Disegno, Colorito, possiamo affermare che Graziano Villa è senza dubbio un colorista che sa ottenere il massimo delle possibilità espressive del colore, in particolare sullo sfondo di molte immagini in cui le sagome architettoniche prendono un rilievo insolito e poetico», descrive lo storico dell’arte Bertrand Marret, nipote di Cartier Bresson.
Abbiamo intervistato Giorgia Fossanova, per conoscere Epipla, e Graziano Villa, per scoprire l’anima di quelli che lui chiama “Ritratti d’Architetture”.
Come nasce la mostra e come si inserisce nella programmazione di Epipla?
Giorgia Fossanova: «La mostra Architectural Feelings nasce come momento di confronto e collaborazione con una grande personalità nel campo della fotografia in generale e nello specifico, dell’architettura: Graziano Villa. Abbiamo deciso insieme all’autore di presentare una mostra che valorizzasse lo spazio di Epipla nella sua poliedricità, supportati dalla forte personalità di Graziano Villa, che riesce a traslare nelle sue opere. Epipla è un luogo dinamico, vibrante e aperto alla Cultura contemporanea. Dal 2021 abbiamo inaugurato questa nuova sede nel centro di Milano con la volontà di organizzare momenti di dialogo con le creazioni contemporanee, dal design alla fotografia».
Come si articola la mostra?
Giorgia Fossanova: «L’obiettivo della mostra è sottolineare e riconoscere l’aspetto intimo, l’espressione in senso letterale, che l’autore provoca e crea nelle sue opere. “Ritratti d’Architetture”, come li definisce Graziano Villa.In particolare l’opera manifesto della mostra Royal Necropolis che nel 2019 ha vinto il Primo Premio per la Sezione Fotografia d’Arte della Biennale di Genova, raffigura le famose piramidi del Louvre, che l’autore grazie alla sua sensibilità è riuscito a far diventare un paesaggio quasi onirico, riportandoci ad una dimensione parallela. È questo che ci piacerebbe suscitare con questa mostra: la continua ricerca di un’altra dimensione, suggerendo una diversa visione, magari onirica, di paesaggi e luoghi fisici riconoscibili ma che attraverso l’ interpretazione di Graziano Villa diventano luoghi metafisici».
Ritratti d’Architetture : quando e come ha scelto questi termini per le sue fotografie?
Graziano Villa: «Per decenni, viaggiando in tutto il Mondo, ho fatto ritratti a personaggi di ogni strato sociale e culturale: manager e titolari di grande aziende, cacciatori lapponi di lupi, pescatori in Kenya, contadini islamici in Indonesia, artisti di tutte le categorie, pittori, scultori, poeti, illustratori, per Magazines importanti come come AD-Architectural Digest, CAPITAL, AMICA, CLASS, TRAVELLER, FORTUNE, VANITY, DOVE, ecc. Nel mio peregrinare per il Mondo, sono stato affascinato dalle grandi architetture che l’Uomo ha costruito ovunque in svariate forme per lasciare nel Tempo traccia del suo passaggio e della sua esistenza. Ho fotografato La Torre Eiffel, la Muraglia Cinese, il Colosseo di Roma, il monumento più visitato al Mondo, le Piramidi di Giza, le Torri Gemelle del WTC, tristemente famose, quelle di Kuala Lumpur, il Big Beng di Londra, il Big Boy fuori dall’aeroporto di Oslo, il Castello Sforzesco di Milano, i Fiori di Metallo della Défense a Parigi, per citarne solo alcuni. Un giorno mi sono fermato, stanco di viaggiare e ho cominciato ad elaborare le foto di questi monumenti, di queste architetture, cercando di dare loro una luce ed un taglio particolare, esattamente come facevo con i ritratti degli umani. Per me è stato molto semplice e automatico chiamare il risultato di queste elaborazioni grafiche “Ritratti d’Architetture”».
Che cosa significano i suoi Ritratti d’Architetture?
Graziano Villa: «Il significato dei miei “Ritratti d’Architetture”, lo scopo del mio lavoro, è quello di personalizzare questi Giganti e descrivere la loro struttura grafica amplificandola, sviscerandola per mostrare, ai fruitori delle mie opere, la loro anima, quella che probabilmente avevano in testa i loro costruttori. Realizzo delle opere artistiche di contenuto pittorico e grafico che affascinano, perché provocano la fantasia delle genti, eliminando quella loro visione cartolinesca a cui ormai siamo abituati. Il risultato del mio lavoro sulle foto primarie di queste grandi architetture, è un Ritrattopersonalizzato, esattamente con la stessa procedura creativa di quelli che realizzavo con le persone. Pertanto di Ritratti si tratta, utilizzando questo significato in un senso molto ampio ma concettualmente molto vero».